MEDITERRANEA
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L'UNIONE EUROPEA INVESTE
SUL MEDITERRANEO
Proposto programma
di investimenti per zone a rischio del Mediterraneo
La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno
presentato i risultati di uno studio sui potenziali investimenti volti a
risanare alcune zone particolarmente inquinate dei Paesi del
Mediterraneo meridionale ed orientale. Lo studio è stato realizzato
nell’ambito dell’iniziativa della Commissione “Horizon 2020”, diretta a
ridurre le principali fonti di inquinamento del Mediterraneo entro il
2020, ed ha messo in luce la necessità di un programma che aiuti i Paesi
del Mediterraneo sudorientale a limitare le immissioni inquinanti in
mare. Il degrado del Mediterraneo costituisce una minaccia per la salute
dei 143 milioni di persone che vivono sulle sue coste e rischia di
compromettere lo sviluppo a lungo termine di settori economici
essenziali quali la pesca e il turismo. Il programma di investimenti
proposto per le zone a rischio del Mediterraneo (Mediterranean Hot Spot
Investment Programme o MeHSIP) e l’iniziativa “Horizon 2020” rientrano
nella cooperazione dell’Unione europea con i Paesi del Mediterraneo
meridionale ed orientale che partecipano al processo di Barcellona e
alla politica europea di vicinato.
Stavros Dimas, commissario europeo per l’ambiente, ha dichiarato: “È
assolutamente necessario che l’Unione europea collabori con i Paesi
vicini del Mediterraneo al fine di salvaguardare uno dei principali mari
del mondo. Tutti dobbiamo contribuire mettendo a disposizione risorse
adeguate per evitare il degrado del Mediterraneo.”
Il Mediterraneo: un ambiente in via di degrado
I 22 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo contano oltre 400 milioni
di abitanti. Di questi, 143 milioni vivono nella fascia costiera, che
ogni anno accoglie altri 175 milioni di visitatori. Il benessere di
tutte queste persone dipende dallo stato di salute ambientale del Mar
Mediterraneo.
L’ambiente del Mediterraneo è al tempo stesso uno dei più ricchi e dei
più vulnerabili al mondo: le sue regioni marine e costiere, infatti,
sono esposte a una serie di pressioni, provenienti per l’80% da fonti di
inquinamento di origine terrestre.
Oltre la metà dei centri urbani del Mediterraneo con più di 100 000
abitanti non dispone di impianti di trattamento delle acque reflue e il
60% delle acque reflue prodotte in queste zone è riversato direttamente
in mare. Nei Paesi del Mediterraneo sudorientale oltre l’80% delle
discariche non è soggetto a controlli. Una particolare minaccia per
l’ambiente marino mediterraneo è rappresentata da fattori quali i
rifiuti agricoli, le particelle sospese nell’aria e le acque di
ruscellamento, che trasportano in mare agenti patogeni, metalli pesanti,
inquinanti organici, oli e sostanze radioattive.
La rapida urbanizzazione e il progressivo sviluppo di un turismo non
sostenibile nelle regioni costiere mediterranee hanno contribuito
all’insorgere di seri problemi sanitari e ambientali. Anche
l’inquinamento provocato da fonti industriali e domestiche e dal
trasporto marittimo, la perdita di aree aperte e la distruzione degli
ecosistemi costieri per la realizzazione di costruzioni contribuiscono
al degrado ambientale.
Il programma di investimenti per le zone a rischio
del Mediterraneo (MeHSIP)
Nel novembre 2006 è stato varato un programma d’azione nell’ambito
dell’iniziativa “Horizon 2020”. Una delle azioni proposte prevedeva che
la Banca europea per gli investimenti (o la Banca mondiale) e i Paesi
donatori collaborassero al fine di individuare progetti atti ad incidere
in modo efficace sui livelli di inquinamento del Mediterraneo
(inquinamento a monte e a valle) in tutta la regione mediterranea.
Lo studio presentato oggi scaturisce da tale collaborazione.
L’identificazione degli investimenti prioritari per le zone a rischio è
stata realizzata dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in
collaborazione con il Piano d’azione per il Mediterraneo del Programma
delle Nazioni Unite per l’ambiente. Le attività del MeHSIP mireranno
essenzialmente a coadiuvare l’iniziativa “Horizon 2020” ed i Paesi
partner nell’attuazione dei progetti prioritari di investimento per la
riduzione dell’inquinamento.
La BEI si appresta a stilare l’elenco definitivo dei progetti finanziati
dal programma di investimenti per le zone a rischio del Mediterraneo
sulla base dei 44 progetti già individuati in sette Paesi del
Mediterraneo. Tra i criteri di scelta dei potenziali investimenti
figurano l’importanza del progetto per il Paese o per la regione
mediterranea, il suo impatto sulla riduzione dell’inquinamento, la
sostenibilità delle operazioni, la capacità di rimborso del credito da
parte dei promotori del progetto e gli importi richiesti ai donatori.
Il MeHSIP contribuirà inoltre a rafforzare la collaborazione tra la
Banca europea per gli investimenti, altri donatori e le altre iniziative
nella regione destinate ad integrare le problematiche ambientali nelle
varie politiche settoriali per il Mediterraneo.
Contesto: l’iniziativa “Horizon 2020”
Fulcro della strategia dell’Unione europea volta ad affrontare i
problemi ambientali nel Mediterraneo, l’iniziativa “Horizon 2020” mira
ad ovviare a gran parte delle carenze che hanno caratterizzato l’azione
svolta in passato per proteggere questa regione marittima. Essa finanzia
progetti destinati a ridurre le principali fonti di inquinamento, a
sostenere la creazione o il rafforzamento di organismi nazionali per la
tutela dell’ambiente, a promuovere la ricerca sulle problematiche
ambientali del Mediterraneo e a sviluppare indicatori per monitorare i
risultati dell’iniziativa.
Clara Salpietro
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