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FIRMATA A BRUXELLES LA CARTA DEI MUSULMANI D’EUROPA

BRUXELLES - Oltre 400 organizzazioni musulmane d’Europa, dopo otto anni di lavoro e consultazioni, hanno firmato a Bruxelles il 10 gennaio scorso la Carta dei musulmani d’Europa, elaborata per iniziativa della Federazione delle organizzazioni islamiche in Europa, in rappresentanza di oltre venti paesi europei, inclusa la Turchia. Lo ha annunciato il vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro, che ha tenuto il discorso d’apertura dell’assise. “Questa carta - ha spiegato Mauro - costituisce un codice islamico di buona condotta, impegna la comunità musulmana europea a partecipare alla costruzione di un’Europa comune e di una società unita, a partecipare altresì allo sviluppo dell’armonia e del benessere nelle nostre società e a svolgere pienamente il ruolo di cittadini nel rispetto della giustizia, dell’uguaglianza di diritti e della differenza”. “Per la prima volta - ha proseguito Mauro - una Carta fornisce un codice di condotta ai musulmani d’Europa che non deve essere in contraddizione con le legislazioni europee. Si tratta di un’ottima spinta per rafforzare il dialogo interculturale ed interreligioso anche alla luce dell’insistenza sul dovere che ha il musulmano di rispettare il non musulmano”.
La Carta è una dichiarazione di sei pagine in cui si parla alle persone di fede islamica e al mondo esterno con l'obiettivo di rimuovere “i pregiudizi e l'immagine negativa che si frappongono tra Islam e Occidente”. La Carta chiede “il riconoscimento dei musulmani come comunità religiosa europea", ricordando che una mutua accettazione fondata sul dialogo e la conoscenza reciproca giova alla pace, al benessere delle nostre società e aiuta a rimuovere "estremismo ed esclusione”. I fedeli islamici inoltre credono nella “neutralità dello Stato”.
I punti centrali sono: No al terrorismo, rispetto per le altre religioni e diritti alle donne. In pratica un chiaro e prezioso impegno per la costruzione di un'Unione Europea del dialogo e del rispetto delle differenze e rappresenta un passaggio storico anche per i musulmani in Europa che si costituiscono come un soggetto attivo per il riconoscimento della loro religione.
Secondo i promotori dell'iniziativa si tratta di un primo passo, che va misurato nella convivenza quotidiana, ma anche nella sua capacità di coinvolgere maggiormente la componente sciita e di aprire il dialogo con le voci più estremiste.
Per l'Italia la carta è stata sottoscritta dall'Alleanza islamica italiana, che raccoglie settanta fra organizzazioni islamiche e moschee, oltre all'Ucoii, rappresentata a Bruxelles dal presidente, l'imam di Trento Aboulkheir Breigheche.
La carta si concentra, in particolare, sul ruolo dei musulmani nella società, puntando sul concetto di cittadinanza. “I musulmani d'Europa rispettano le leggi del paese e le sue autorità”, vi si legge. “Questo non deve impedire loro di difendere i propri diritti ed esprimere le proprie opinioni sulle questioni specifiche che li riguardino come comunità o in generale come cittadini”, afferma la Carta, che sollecita i musulmani ad integrarsi positivamente nelle società europee ''sulla base di un equilibrio armonioso fra il mantenimento dell'identità islamica e i doveri di cittadinanza”.
“È venuto il momento per i musulmani d'Europa di dire chi sono e che cosa vogliono”, ha spiegato l’imam Breigheche, secondo il quale la carta, rappresenta “un punto di partenza”. A proposito degli imam più estremisti, il presidente dell'Alleanza islamica italiana ha sottolineato che “la diversità è naturale”. “Quello che è inaccettabile è importare idee di estremismo, di intolleranza di chi non si vuole integrare”, ha spiegato.
La prima parte del documento è intitolata: “Capire l'Islam”. Tra gli articoli principali: “L'Islam è fondato su principi basilari e immutabili che derivano dal Corano e dalla tradizione Profetica. È una religione moderata. Rispetta le diversità e le differenze esistenti tra gli esseri umani. L'Islam sottolinea la dimensione sociale e invoca compassione, cooperazione e fratellanza. Uguaglianza tra uomini e donne. Per l'Islam la famiglia è fondata sull'unione tra uomo e donna”.
La seconda parte della Carta sottolinea la presenza musulmana nella società e tra gli articoli più importanti si legge “Nonostante la loro diversità etnica e culturale e la loro affiliazione alle varie scuole di pensiero dell'Islam, i musulmani d'Europa costituiscono una sola entità religiosa. I musulmani d'Europa rispettano le leggi dei vari paesi e le rispettive autorità. I musulmani d'Europa aderiscono al principio di neutralità dello stato per quanto riguarda le questioni religiose. I musulmani d'Europa sono incoraggiati a partecipare attivamente alla vita politica del paese in cui risiedono”. Infine, la terza parte pone l'accento sul contributo dell'Islam all'Europa. Tra gli articoli principali si legge che “Per i musulmani d'Europa è un dovere rafforzare la collaborazione tra l'Europa e il mondo Islamico”.

Clara Salpietro