L'Altro Sguardo
Artisti Associati


PROGETTO

PRESENTAZIONE

Indice

LA CITTA’ CULTURALE CHE VOGLIAMO

per una cultura di qualità, popolare, diffusa e a vocazione territoriale

Sintesi della nostra proposta di una politica culturale per Roma come è risultata dalla nostra discussione e che fa riferimento ad elaborazioni e temi che abbiamo proposto e diffuso nel corso degli ultimi due anni sia all’interno dell’Amministrazione Comunale che all’esterno, molti dei quali sono stati anche votati in modo unitario dalle forze politiche (anche dall’allora opposizione oggi maggioranza).

Perché questo incontro oggi con un documento programmatico e con proposte specifiche? Perché tra il confronto e la discussione sugli indirizzi e le scelte e le realizzazioni trascorre tempo, a volte un’intera consigliatura.

Da qui la scelta di dare da subito il nostro contributo che non è esaustivo, ma che ha l’obiettivo di sollecitare una discussione larga e partecipata e che sia arricchita da processi e incontri comuni di riflessione, di iniziative, di competizione virtuosa.

Questo percorso, siamo certi, sarà lievito per la nascita di una politica culturale che tenga insieme sia le vocazioni che le opportunità dei nostri territori e del mondo culturale diffuso che del ruolo internazionale che a Roma spetta di occupare.

La Cultura e un Bene Comune, fonte di ricchezza sia finanziaria che della qualità della vita individuale e della comunità cittadina.

Occorre uscire dallo stereotipo che identifica la Cultura come un costo o un semplice investimento evidenziando che il vero valore aggiunto di una metropoli, quale Roma è, è dato dalla valorizzazione dei suoi contenuti immateriali e della storia che ci è stata affidata in prestito.

La Cultura, perciò, deve essere considerata voce attiva ed inserita nel Bilancio comunale e in quelle delle altre Istituzioni territoriali e nazionali. Un obiettivo ambizioso ma che, nella societa del PIL (Prodotto Interno Lordo), deve essere considerato elemento derimente e qualificante per definire la qualita del ben-essere del paese e dei suoi cittadini.

I punti condivisi e omogenei

Riequilibrio delle risorse:

Dove intervenire:
- ottimizzare e ridurre, pur riconoscendone l’importanza, la spesa corrente destinata ai grandi eventi e a quelli che in questi anni hanno dimostrato limiti nei contenuti e risultati (Roma Rock, Roma Pop, Enzimi);
- razionalizzare l’incongruo sistema delle imprese culturali esistenti (vedi Palaexpò, Zetema, Musica per Roma, Casa del Jazz, Teatri Ostia e Torbellamonaca, Casa del Cinema …e cosi via). I risparmi ottenuti sia riducendo i numerosi Consigli di Amministrazione che a livello gestionale, vanno mantenuti nell’Assessorato alla Cultura, che ha il compito istituzionale e politico, in collaborazione con la Commissione Cultura, con i Municipi e il mondo culturale, di definirne indirizzi, allocazioni e finanziamenti;

- discussione trasparente e pubblica sia sui fondi provenienti dalla legge Ciampi, meglio conosciuta come quella delle Fondazioni Bancarie, che sugli sponsor finanziari (vedi banche tesoriere) che dalle plusvalenze prodotte dalle aziende comunali e/o a partecipazione comunale (vedi Farmacap, Acea);

- collaborazione e coprogrammazione con la Regione, la Provincia e la Camera di Commercio, Istituzioni che investono e promuovono Cultura;

- incrementare la collaborazione avviata con il MAE (Ministero Affari Esteri) per promuovere accordi, iniziative, manifestazioni della produzione culturale cittadina e regionale all’Estero;

- programmare con attenzione le opportunita offerte dai Fondi europei entrando così in correlazione con gli altri stati membri attraverso progetti comunitari.

Avviare una politica di pianificazione e programmazione culturale dei territori che includa il mondo culturale cittadino da attuarsi attraverso:

1) spazi: a Roma ci sono (vedi allegato):

un centro culturale polivalente in ogni Municipio con una gestione aperta, di qualità e attenta alle vocazioni territoriali.

Rifocalizzare, attraverso una partecipata verifica di merito, i due grandi interventi in fase di attuazione ovvero ex Mercati Generali ed ex Mattatoio, Pelanda inclusa.

Verifica urgente sugli indirizzi e scelte relativi ai 50 milioni di euro trasferiti dalla Regione Lazio all’Assessorato comunale alle periferie per progetti di 18 strutture socio-culturali;

2) “Amministrazione Amica”:
istituire in tutti i Municipi uno sportello unico per la Cultura in modo da semplificare, facilitare e snellire le attività culturali (permessi, logistica, sicurezza, allacci e quant’altro necessario sia per gli spettacoli che per le produzioni);

prevedere l’accesso immediato al credito una volta deliberati i finanziamenti;

3) comunicazione:
sottoscrivere un accordo tra Comune e Associazioni, consorzi, fondazioni, cooperative e imprese culturali per usufruire del sistema comunicativo del Comune;

sottoscrivere accordi con la RAI per dedicare spazi alla diffusione di comunicati, servizi, ecc. su eventi/progetti culturali di utilità pubblica (magari coinvolgendo gr e tv regionali o altro). Sinergia con le imprese private che potrebbero comprare spazi pubblicitari con speciali sconti per sostenere puntate/programmi di promozione culturale;

4) palcoscenici aperti:
chi riceve sovvenzioni, finanziamenti, patrocini o utilizza servizi comunali deve garantire una quota di programmazione alle produzioni territoriali anche tenendo conto delle varie culture etniche presenti (favorendo così l’integrazione e la reciproca conoscenza) come gia previsto nelle linee guida approvati e inseriti nei Contratti di Servizio delle Aziende municipali. Le produzioni e la sperimentazione realizzate dal sistema culturale cittadino rappresentano una ricchezza che deve avere riscontri oggettivi;

5) centralità del sistema scolastico:
le attività artistiche (musica, teatro, danza, arte sociale…) sono un bene comune per cui il Comune deve promuovere incontri e collaborazioni con le altre istituzioni del sistema educativo della città in modo da favorire, attraverso atti amministrativi mirati, la crescita e lo sviluppo diffuso del nostro sistema culturale. Su questo riteniamo utile una giornata pubblica di incontri, riflessioni e analisi sollecitando il contributo di tutti i soggetti interessati (scuole, Università, Fondazioni, Associazioni, Consorzi e imprese culturali….) in cui valorizzare le esperienze già consolidate, le sperimentazioni avviate e le idee da poter cantierizzare;

6) riconoscimento delle attività culturali amatoriali:
Roma e ricca di attività culturali amatoriali (teatro, fotografia, pittura, poesia, cinema….). Questa vivacità ed espressività diffusa che forma pubblico competente e attento ed e fattore di integrazione sociale, deve essere riconosciuta attraverso l’inserimento nelle attività promosse dall’Amministrazione Comunale (vedi spazi e luoghi per le rappresentazioni, bandi ad hoc, risorse, manifestazioni specifiche…);

7) ridiscussione partecipata sull’Estate Romana:
riqualificare e rinnovare questa grande e vissuta esperienza cittadina e nazionale deve essere obiettivo dell’Amministrazione Comunale con il coinvolgimento sia delle Istituzioni comunali (Commissione Cultura, Consiglio Comunale, Municipi) che dei tanti soggetti del mondo culturale restituendogli quella funzione socio/culturale che l’ha imposta a livello internazionale;

8) Corviale:
trasformare Corviale - che ne ha tutti le potenzialità e i requisiti - in un centro culturale con strutture diffuse, interagenti e polivalenti in cui tutte le Arti hanno pari dignità e insieme fanno ricchezza, rappresenta il segnale di quell’inversione di tendenza che assume i territori, a partire da quelli con un tasso elevato di problematicità, come nuova frontiera della politica culturale cittadina (scheda allegata).

Occorre, poi, valorizzare le specificità:

Diritto alla Musica:
1) Giornata del Diritto alla Musica:
istituire dopo il voto unitario del Consiglio Comunale (in allegato) e il grande successo di partecipazione sia di pubblico che del mondo musicale cittadino e nazionale della manifestazione tenutasi lo scorso 7 ottobre all’Auditorium, la “Giornata del Diritto alla Musica”. Una giornata in cui si dia riscontro alla produzione, sperimentazione e alla didattica musicale nonché a riflessioni, incontri e proposte sulla situazione musicale esistente nel nostro Paese (manca una legge sulla Musica da 41 anni!!) e sui temi delicati quali le questioni previdenziali e contributive, il diritto d’autore, la Siae etc;

2) apertura dei “luoghi sacri”:
individuare forme e modi per far partecipare e vivere le grandi Istituzioni culturali cittadine (Teatro dell’Opera, Accademia di Santa Cecilia) a un pubblico più vasto coinvolgendo le scuole e il mondo culturale e musicale della citta e individuando anche nuove modalita di incontri sui territori (vedi allegato Callas).

Arti Visive:

1) Casa delle Arti Visive:
realizzare una Casa gestita dagli artisti come approvato dalla Commissione Cultura e deliberato nel DPF 2007 (vedi allegato);

2) legge del 2%:
attuare in maniera trasparente la legge (vedi allegato), che a Roma per i prossimi anni vale ca. 200 milioni di euro, coinvolgendo le Associazioni, i Consorzi e gli artisti della città;

3) strutture museali:
accordo con le strutture comunali (Macro, Palaexpo…) per dare spazio e visibilità anche agli artisti operanti nella città;

4) favorire, con specifici accordi, sinergie fra il mondo economico e le imprese culturali (associazioni, enti pubblici e privati, fondazioni, cooperative, ecc.) al fine di promuovere la crescita esponenziale del collezionismo privato che darebbe linfa vitale a tutto il sistema dell'arte e soprattutto agli artisti visivi che non hanno un mercato, togliendo potere ai pochi (mercanti, galleristi, critici, riviste specializzate, case d'asta, che attualmente fanno il mercato, usufruendo, fra l'altro, degli eventi pubblici più rappresentativi quali triennale, biennale, quadriennale, ecc. per far crescere il curriculum e quindi i prezzi delle opere dei loro pupilli ) per dare ai molti;

5) coinvolgere l'ente Fiera di Roma, di cui il Comune è partner, affinché affidi ad un gruppo di imprese culturali romane, uno spazio, gratuito, durante ogni loro evento, dedicato a mostre di artisti.

Arte Sociale:
in citta in questi anni si e sviluppata, in silenzio e con risultati significativi, un’integrazione tra i soggetti svantaggiati e le attivita culturali (musicoterapia, teatroterapia, inserimenti attraverso attività creative ed espressive, danzaterapia…) nonché la prevenzione operata e riconosciuta alle attività amatoriali.

Favorire e promuovere questa integrazione coinvolgendo anche gli Assessorati alle Politiche Sociali, all’Infanzia e della Scuola è compito dell’Assessorato alla Cultura.

Questa ricchezza deve trovare analisi e sintesi in un workshop dedicato da tenersi annualmente in modo da socializzare tra i diversi soggetti istituzionali e non le buone pratiche, i risultati raggiunti, le risorse investite e la positiva incidenza (anche finanziaria) sulla qualità della vita sia dei soggetti interessati che delle loro famiglie che della comunità civica.

Danza:
1) prevedere una programmazione condivisa che dia opportunità ai Coordinamenti, alle Associazioni e alle Compagnie cittadine e regionali di utilizzare i teatri e le Case comunali nonché l’Auditorium e le strutture dsel sistema museale per manifestazioni, saggi e sperimentazioni;

2) istituire la Giornata della Danza riconoscendo a questa disciplina la specificità che merita.

Teatro:
Incentivare, dopo il bando promosso dall’allora Commissione Cultura, ulteriormente il circuito dei Piccoli Teatri (sotto i 100 posti) che hanno la funzione di mettere in scena il rinnovamento, la sperimentazione, la ricerca dell’intera filiera teatrale ovvero registi, attori, scenografi, tecnici, PR stampa, organizzatori, etc., dando opportunità concrete ai giovani e meno, di potersi esprimere dopo le accademie, le scuole di teatro, i laboratori.

La mission dell’Amministrazione e fare da lievito facendosi promotrice di accordi e convenzioni tra le scuole, centri anziani, associazionismo socio-culturale anche etnico, e l’Agis per favorire l’accesso alle attività e rappresentazioni teatrali. Una rete di sostegno e di comunicazione che abbia l’obiettivo di incrementare presenze, uso delle strutture, abbattimento dei costi e relazioni tra le Istituzioni e l’imprenditoria culturale.

Teatro Amatoriale:
Oltre 150 compagnie censite presenti a Roma a cui bisogna aggiungere quelle scolastiche e dei bambini: tradotto vuol dire un rilevante numero di rappresentazioni.

La loro funzione di integrazione e socializzazione, accompagnata da quella formativa, sono state finora relegate ai margini e misconosciute.

Nei nostri documenti e nelle manifestazioni abbiamo evidenziato che tutto ciò e patrimonio culturale della città e che l’Amministrazione lo deve rendere visibile attraverso atti amministrativi e fatti concreti.