OPERE SOLIDALI
GLI ORTI DEL CIAD

Roma, dal 23 settembre al 7 ottobre 2017


INDICE
 


L'ARTE DEI DIRITTI


Idriss Bakay
Un Artista rurale
Dal 23 settembre al 7 ottobre 2017

nell’Art Gallery Bar
di Massimo Gioia
in via dei Coronari, 85
Roma

Vernissage alle ore 18.00 del 23 settembre 2017

Per maggiori informazioni:
Fondazione Magis
Tel. 06.69700327
Cell. 339.6656075
Email. segreteria@magisitalia.org

Depliant in pdf

 



Idriss Bakay

Alcuni mesi or sono è morto l’artista Idriss Bakay, il cantore della quotidianità rurale del Ciad, a causa di crisi ipertensiva, lasciando la moglie con 9 figli tutti a carico del figlio maggiore ventenne che ha seguito il padre nell’attività artistica. Idriss, accanto alla sua attività d’artista, era un agricoltore e allevatore. Ha decorato la chiesa di Baro con scene bibliche, alcune delle quali condivise con la tradizione islamica, e i locali commerciali con pitture murali.

Dell’artista Idriss Bakay, la Fondazione Magis (Opera missionaria dei gesuiti italiani) ha sei tele che mette a disposizione per realizzare una campagna di raccolta fondi a sostegno dei progetti di sviluppo che si realizzano a vantaggio della comunità di Mongo in Ciad, realtà dove viveva Idriss e dove attualmente opera padre Franco Martellozzo, gesuita missionario italiano (contributo minimo per aderire all’iniziativa Progetto Arte Solidale è di 150,00 euro; la donazione potrà godere dei benefici fiscali in sede di dichiarazione dei redditi).

La Fondazione Magis e il Collettivo degli Artisti Oltre i confini hanno anche lanciato l’iniziativa Arte Solidale, iniziativa che ha visto la rilettura di un’opera artistica di Idriss effettuata attraverso la realizzazione di una tela a più mani.

 

La storia di Idriss

“Idriss è nato in tempo di guerra quando non c’era anagrafe, verso la fine degli anni '70 (1978). Ha frequentato ben che male la scuola elementare / media di Baro dove l’attività di disegno non esisteva ma lui, per passione, realizzava disegni su fogli di carta.

Dopo la quinta elementare, non avendo le possibilità economiche per continuare gli studi, se ne andò nella capitale del Ciad, N’Djamena per fare il manovale e tentò il successo con la boxe...

La sua passione per il disegno e la pittura continuò, fissando con i chiodi i disegni sul muro delle case.

Un giorno il direttore della scuola vide un suo disegno e lo propose al concorso nella scuola d'arte. Idriss fu il primo del concorso ed entrò così nella scuola d'arte dove però lo misero nella sezione scultura che a lui non piaceva. Uscito col diploma non si interessò di scultura ma continuò a disegnare e guadagnando da vivere facendo ritratti, mai vere composizioni.

Rientrato al villaggio di Mongo per fare il contadino, lo conobbi per caso nel 2001 e gli chiesi di fare i dipinti sulla storia sacra nella chiesa di Baro. Nonostante il suo credo mussulmano e l’opposizione degli integralisti islamici, realizzò i suoi primi dipinti descrittivi senza copiare da alcun modello, lo aiutai soltanto per le composizioni.

La sua fama si diffuse e così fu in seguito chiamato a fare dipinti nei ristoranti con scene di vita locale. In due anni realizzò la serie di dipinti che oggi ornano la cattedrale di Mongo e che sono molto ammirati”.

Padre Franco Martellozzo