ARTISTI OLTRE I CONFINI
La Parete non è un Muro dei Diritti e dei Doveri
The Wall is not a Wall of Rights and Duties


INDICE
 


L'ARTE DEI DIRITTI


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Artisti presenti:
Bruno Aller, Ali Assaf, Emma Assisi, Massimo Bagarotto, Claudia Bellocchi, Carlo Bernardini, Elisabetta Bertulli, Paolo Bielli, Luigi M. Bruno, Lorenzo Bruschini, Antonietta Campilongo, Edda Carminucci, Paolo Cazzella, Mario Cenciarelli, Angelo Colagrossi, Alessandro Crestini, Georges De Canino, Eleonora Del Brocco, Adriano Di Giacomo, Laura Di Pietro, Gabriella Di Trani, Elisabetta Diamanti, Salvatore Dominelli, Marisa Facchinetti, Roberta Filippi, Venera Finocchiaro, Giorgio Fiume, Laura Forlani Gugiani, Alberto Gasparri, Umberto Ippoliti, Susanne Kessler, Pietro La Camera, Giacomo La Commare, Silvana Leonardi,Adrian Levy, Massimo Luccioli, Cristina Madini, Roberto Mannino, Christine Maudy, Ghislain Mayaud, Edelweiss Molina, Maurizio Morandi, Tiziana Morganti, Janine Claudia Nizza, Sara Palleria, Alessandra Parisi, Silvio Pasqualini, Claudia Patruno, Massimo L. Petrucci, Lydia Predominato, Francesca Refrigeri, Corinna Ricci, Simona Sarti, Stefano Sartini, Rocco Salvia, Giancarlo Savino, Eugenia Serafini, Jessica Steri, Serge Uberti, Maria Verzotto, Marina Buening (Zweiart), Maria Korporal (Zweiart)


La fotografa Berenice Abbott affermava che “La Fotografia aiuta le persone a vedere” e queste immagini in mostra sulla Parete di Magis aiutano anche a vedersi.

La mostra è un piccolo panorama di espressioni da vedere, per vedersi, mostrando l’opera d’arte come uno specchio dove è possibile ritrovarsi e ancor di più se è inserita in un contesto di decina di opere per formare un “mosaico” di visioni.

Un’iniziativa che trova le sue radici in una selezione delle opere presenti nelle Visioni dell’Umanità (2007) ed arricchita con recenti lavori per aprire e coinvolgere nella solidarietà una maggior platea interessata alla comprensione dell’arte contemporanea.

Comporre una parete come un mosaico di decine di opere di altrettanti artisti come naturale continuità della mostra che una decina di anni fa proponeva un riflessione sulla Carta dei Diritti Umani.

Opere essenzialmente narrative, ma non mancano quelle di ispirazione minimalista ed astratta, per indagare nelle varie figurazioni scaturite dalle suggestioni succitate dal quotidiano nella possibilità di garantire i Diritti e il dovere di rispettarli.

Un viaggio tra forme e colori per rincorrere luoghi dove rifugiarsi e sentirsi sicuri, non per sfuggire alla realtà o a una vita che sprofonda nella routine dell’incomunicabilità, ma sfoci nella comprensione delle altre persone.

Lavori di varie tecniche e stili che rappresentano l’individualità creativa nelle varie manualità pittoriche per elaborare composizioni, fotografiche e collage, incisioni, stampe a secco e riverberi grafici, trasformando la mostra in una vetrina di come si può tradurre in immagini le parole.

Una collettiva non è solo un confronto di visioni e tecniche, ma soprattutto conoscenza dell'artista, per una speranza di collaborazione, tra le parole e le immagini, in un cammino comune per aprire molteplici occasioni di comunicare il proprio lavoro creativo.

Gianleonardo Latini
Curatore AICA