ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 2
maggio - agosto 2001

Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea



CERAMICHE d’ITALIA
Dal 2 maggio al 3 giugno 2001

Roma
Complesso Monumentale di San Salvatore in

Lauro - Pio Sodalizio dei Piceni

Tel. 06/375 14654

Orario:
da martedì a venerdì 10 - 13,30 e 14 - 19,30
sabato e domenica 10 - 13 e 15 - 19,30

Ingresso libero



CERAMICHE d'ITALIA

La tradizione italiana nel campo della ceramica artistica vanta origini nobilissime ed ancora oggi svolge una funzione culturale ed economica preminente. Le botteghe d'arte in attività sono attualmente 3000 ed occupano circa 9000 addetti; esse esportano nei principali mercati internazionali, dagli Stati Uniti all'Estremo Oriente ai paesi della Comunità Europea. Tale produzione, rinomata per il per la qualità e la diversità degli stili, è tutelata dal Marchio "ceramica artistica tradizionale", istituito con la legge n.188 del 1990 e legge n.52 del 1996, riconosciuto dall'Unione Europea. Il Marchio attesta l'origine dei prodotti e consente di preservare le caratteristiche tecniche ed artistiche divenute patrimonio storico e culturale delle nostre zone con affermata tradizione ceramica. Di tutto questo e di altro ancora si occupa la mostra romana organizzata in collaborazione fra il Consiglio Nazionale Ceramico e l'Istituto Guglielmo Tagliacarne. L'esposizione è ospitata presso il complesso di San Salvatore in Lauro, Pio Sodalizio dei Piceni, che fu sede, peraltro, negli anni Venti, di una scuola/laboratorio di ceramica artistica diretta da Ferruccio Palazzi e alla quale collaborarono artisti insigni come Duilio Cambellotti. Sono presenti circa 600 pezzi: 250 opere storiche, riconosciute come simbolo di una delle più antiche e pregiate produzioni d'arte ceramica, 350, invece, rappresentano l'attualità della ceramica artistica: opere contemporanee selezionate dai 28 comuni invitati alla mostra. Si è privilegiato l'aspetto tradizionale, storicistico ed antiquario, citando solo con pochi esemplari l'adesione a movimenti artistici e di avanguardia del Novecento come il Liberty, il Decò o il Futurismo. Accanto a centri universalmente noti come Faenza, Deruta, Gualdo Tadino, famose per la lavorazione a terzo fuoco del lustro metallico, primeggiano località quali Sesto Fiorentino, con le famose porcellane di Doccia, alcune disegnate da Gio Ponti, la mediterraneità di Vietri, il barocchismo di Capodimonte, le Albisole e ancora Lodi, Nove, produttrici di raffinatissima stoviglieria, Castelli, Caltagirone, Civita Castellana (poco rappresentata in chiave modernista). Seguono centri "minori" solo perché meno conosciuti dal grande pubblico, orientati verso il mantenimento di una ceramica più marcatamente tradizionale e popolare come Santo Stefano di Camastra, famosa per le mattonelle policrome, Urbania, Orvieto con i suoi buccheri e le ceramiche arcaiche e medievaleggianti, Impruneta con i suoi orci o Ariano Irpino, conosciuta per le ambigue "brocche a segreto". Una kermesse ceramica, della quale si sentiva la necessità; organizzata con duplice obiettivo: quello di una capillare divulgazione unita al tentativo di convogliare una parte del turismo culturale verso questi centri. In molti casi è possibile visitare i locali musei della ceramica ; che raccolgono e conservano con cura e passione l'identità artistica del territorio e dove operano scuole di arti decorative e botteghe d'arte che tramandano, rinnovandola, la tradizione. Nel corso della mostra , per il mese di maggio, sono previste, secondo calendario,delle giornate nelle quali i comuni espositori si dedicheranno alla promozione del proprio territorio con dimostrazioni di ceramisti artisti, degustazione di prodotti tipici (secondo il collaudato binomio: arte + buona tavola), eventi spettacolari.

Roberto Cristini