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Abitare: : on solo casa
Dal 18 marzo al 10 aprile 2025
Città Metropolitana – Roma Capitale
Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica
Viale Manzoni, 47
Roma
Inaugurazione il 18 marzo dalle 16.00 alle 19.00
Sono presenti le fotografie di: Monica Barberini, Michele Biondi,
Eleonora Del Brocco, Silvana Di Stefano, Marco Gianinazzi, István Stefan
Gyalai, Gianleonardo Latini, Luigia Martelloni, Maria Pia Michieletto,
Olivier Paravel, Maria Luisa Passeri, Maria Luisa Paolillo, Graziella
Reggio, Barbara Schaefer, Arianna Tedesco, Victoria Thomen.
La foto dell’iniziativa è di Daniela Passi
Promossa dalla
Fondazione MAGIS
ETS
Nell’ambito di Arte solidale e in collaborazione con il collettivo
Artisti Oltre i Confini
A cura di Gianleonardo Latini
Dal lunedì al giovedì 8-18 il venerdì 8 – 14
Nel caso il cancello sia chiuso suonare al citofono
Si ringrazia Mauro Valsangiacomo
Come arrivare:
Raggiungibile con Linea Metro A – Fermata Manzoni
Linee Autobus e Tram 3, 360, 590
Per informazioni e su appuntamento:
tel. + 39 06 69 700 32
michisanti.p@fondazionemagis.org
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Abitare: Le
Dimensioni Umane
Il filosofo Edgar Morin sostiene che l’essere umano
separa una parte del mondo per modellarlo secondo la propria creatività,
per costruire un rifugio protettivo permanente. Mentre il bisogno di
possedere una dimora è permanente, è mutevole lo stile con cui ognuno,
ogni gruppo la costruisce rendendola abitabile.
Il “fare casa” richiama non solo il bisogno del singolo individuo ma
anche quello della comunità e diviene valore di accoglienza, di ascolto
e dialogo con ogni diversità.
La necessità di “fare casa” si incontra con l’etica e a volte può
persino sfuggire al linguaggio normativo della morale e delle
istituzioni.
La mostra fotografica "Abitare: non solo casa" va dunque oltre la
semplice definizione di casa come spazio fisico.
Attraverso una selezione di scatti di fotografi contemporanei,
l’esposizione invita a riflettere sulle molteplici forme che l’abitare
assume nella società contemporanea, dal rifugio intimo alla dimensione
collettiva della città, fino ai territori del nomadismo e della
precarietà.
Il percorso espositivo si snoda tra immagini che ritraggono interni
domestici vissuti e personalizzati, paesaggi urbani in trasformazione e
situazioni di marginalità, offrendo una visione ampia e articolata di
cosa significhi avere (o non avere) un luogo da chiamare casa. Le
fotografie non solo documentano, ma interpretano la realtà con un
linguaggio visivo potente, capace di trasmettere emozioni e sollecitare
interrogativi sul nostro rapporto con lo spazio abitativo.
Uno degli aspetti centrali della mostra è il confronto tra la stabilità
della casa tradizionale e le nuove forme di abitare dettate da esigenze
economiche, sociali e ambientali. Dai micro-appartamenti metropolitani
agli spazi condivisi, dalle case mobili alle abitazioni di fortuna, la
fotografia diventa un mezzo per raccontare la mutevolezza del vivere
contemporaneo.
Parallelamente, l’esposizione si sofferma sull’abitare come esperienza
personale e intima, rivelando storie di individui e famiglie attraverso
ritratti ambientati che esprimono identità, appartenenza e memoria. Ogni
scatto è un frammento di vita, un’indagine visiva sul modo in cui
costruiamo e trasformiamo gli spazi che ci circondano.
"Abitare: non solo casa" si configura quindi come una mostra che va
oltre la semplice rappresentazione di edifici e interni, per diventare
un racconto corale sulla condizione umana e sulle molteplici modalità di
abitare il mondo. Un’occasione per riscoprire, attraverso la fotografia,
il valore simbolico e sociale del luogo in cui viviamo.
La mostra non si limita a esporre fotografie, ma offre anche l’occasione
di riflettere su dove si abita
Claudia Bellocchi

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