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2021

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Georg Baselitz – Vedova accendi la luce
Dal 20 maggio al 31 ottobre 2021

Magazzino del Sale - Zattere 266
Venezia

Catalogo:
Marsilio Editori, Venezia

Informazioni:
è necessaria la prenotazione (tel. +39 041 2410833)

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Baselitz ovvero ‘alla maniera’ di Vedova

Nel 1963 Emilio Vedova, artista di Venezia, raggiunse Berlino per quella solidarietà umana e artistica che lo contraddistingueva. In una Berlino politicamente ancora divisa tra est e ovest, Vedova incontra e sostiene giovani artisti tedeschi oltre a scrittori, scultori e pittori.
Tra questi c’era Georg Baselitz e presto nacque una forte amicizia. Dopo la scomparsa di Vedova, nel 2007 Baselitz gli dedica, alla Biennale di Venezia, sei opere inedite. Altre mostre si sono succedute con il connubio Baselitz-Vedova. Lo stesso artista, originario della Sassonia, curerà nel 2019 una mostra su Vedova di opere in ‘bianco-nero’.

L’esposizione, allestita alla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia, è composta di dieci opere sul tema del gelato e sette intorno alla pittura, ‘alla maniera’ di Vedova.
Sono figure che si stanno smaterializzando, dissolvendo, alla pura luce, come afferma Fabrizio Gazzani.
Un gioco questo che sembra far dialogare Vedova e Baselitz, quasi fingendo di imitarlo nei tratti informali.
Dipinti che non sono dei veri e propri ritratti perché alludono allo stile espressionista dei quadri di Vedova.

I dipinti sul tema del gelato, riportano nella sua simbologia, l’immagine della moglie dell’artista come scrive Philip Rylands. Lavori accompagnati da titoli che giocano con le parole, a volte titoli anagrammati.
Nei sette titoli dei dipinti, dedicati a Emilio Vedova più anziano di Baselitz, ve ne sono due come ‘Dove va’, ‘Va dove’, che sono per l’appunto l’anagramma del grande artista veneziano scomparso nel 2006.

L’amicizia che dura da tempo, tra Vedova e Baselitz, è testimoniata da questa esposizione. Una eredità ricevuta dall’artista veneziano e che Baselitz riesce a mantenerla non solo nel suo lavoro, ma anche nei contesti che danno vita alle opere.
È così che Baselitz, giocando e ripensando al suo amico Vedova, costruisce una pittura anche materica, profondamente gestuale, accarezzando l’aura concettuale nel comporre e scomporre i titoli anagrammandoli.

Buona visione a tutti voi.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre


 

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