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oltre l'arte
2009

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




AS IS
Arte Israeliana Contemporanea
dal 16 dicembre 2008 al 31 gennaio 2009

Roma
Complesso del Vittoriano
via San Pietro in Carcere

Orario:
dal lunedì al giovedì
dalle 9.30 alle 19.30
venerdì e sabato
dalle 9.30 alle 23.30
domenica dalle 9.30 alle 20.30

Ingresso:
gratuito

Informazioni:
tel. 06/6780664

 


 

AS IS

L’esposizione presenta una panoramica delle forme artistiche contemporanee israeliane attraverso 57 opere realizzate con le tecniche più diverse – pittura, scultura, fotografia, video e performance – realizzate da 20 artisti. La mostra, promossa dall’Associazione Culturale ISRAELE60 è a cura di Ruth Cats. Queste opere sono state selezionate tra quelle che presentano un più forte legame con le problematiche sociali, culturali e politiche del paese, dall’integrazione di diverse etnie alle frizioni tra ebrei laici e religiosi, dalle differenze culturali ai rapporti col mondo arabo.
Gli artisti sono Durar Bacri, Yael Bartana, Barry Frydlender, Nir Hod, Erez Israeli, Hila Karabelnikov, Shai Kremer, Vardi Kahana, Sigalit Landau, Adi Nes, Mira Maylor, Avraham Pesso, Guy Raz, Shahar Marcus, Elie Shamir, Doron Solomons, Efrat Shvily, Merav Sudaey, Pavel Wolberg, Gal Weinstein.
Il percorso espositivo di “As Is: Arte Israeliana Contemporanea” mette in evidenza la grande vivacità e il fervore creativo di Israele. Frutto della commistione tra diverse culture e dell’incontro tra Oriente e Occidente, le arti visive in Israele si caratterizzano per la molteplicità di tendenze stilistiche unitamente alla varietà di tecniche e fonti d’ispirazione, in un oscillare dalla tradizione allo sperimentalismo. L’arte contemporanea in Israele è specchio di una società in costante trasformazione.
Icona della manifestazione è il video di Sigalit Landau, esposto fino a poco tempo fa al MoMA di New York dal titolo DeadSee (2005). Landau, in quest’opera, investiga l’identità israeliana esplorando il legame tra uomo e paesaggio e ricorrendo a condivise simbologie. L’artista galleggia nelle acque del Mar Morto avvolta in una spirale aperta di angurie verdi, che ricorda un cordone ombelicale, per esprimere la forza vitale che emerge da acque in cui non può esserci vita.

Stefania Severi

 

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