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oltre l'arte
2007

Beni Culturali - Narrativa

INDICE

SOMMARIO





UNA DONNA CHE FISCHIA
di
Antonia S. Byatt

Editore: Einaudi
Collana: ET Scrittori
Traduttori: F. Galuzzi, A. Nadotti
Anno: 2006
Pagine: 410
Prezzo di copertina: Euro 12
ISBN 8806183117

http://www.einaudi.it/

Descrizione:
Protagonista di questo romanzo è ancora una volta Frederica Potter, e insieme a lei una generazione uscita appena adolescente dalla Seconda guerra mondiale e già adulta quando il Sessantotto irrompe nelle piazze e nelle università. Una generazione di sperimentatori appassionati e non conformisti - nel campo delle arti, della letteratura, della scienza e della morale, e ora anche della comunicazione - che hanno in primo luogo vissuto la penuria postbellica e i freddi conformismi della società britannica.

 

ALICE È SICURA DI ESISTERE

“Una donna che fischia” è il quarto e ultimo romanzo della quadrilogia che segue le vicende di Federica Potter e del suo percorso di donna e di letterata. Siamo alla fine degli anni sessanta, Federica ha superato la trentina, è divenuta una donna adulta, colta e consapevole: un’osservatrice privilegiata dei grandi sommovimenti della società in quegli anni. Sedotta dalla novità più dirompente, l’avvento della televisione, abbandona il suo lavoro di insegnante di letteratura. Come conduttrice di un nuovo, scandaloso programma televisivo, intitolato: “Attraverso lo specchio”, avrà modo di indagare i temi di attualità più scottanti in quel momento: la rivoluzione femminista, il materialismo, le nuove visioni dell’arte.
Intorno a lei, una moltitudine di personaggi si muovono con le loro storie parallele, che diventano simbolo delle nuove tensioni sociali: un profeta alla guida di una setta religiosa, trascinerà lentamente i suoi adepti verso pratiche sempre più deragliate; un movimento studentesco, la cui protesta è destinata a un esito violento; le rivalità, la competizione e i veleni di un gruppo di ricercatori che studiano le lumache di terra. I personaggi della Byatt e le loro psicologie sono vividi come un bassorilievo sotto una lampada alogena. Attraverso di loro, diventano evidenti e tangibili le deviazioni, gli errori di percorso di un’epoca, che per molti versi è ancora viva qui, ora, nel nostro presente. In un intreccio culturale così complesso, la Byatt, alla fine, sembra suggerire che il ruolo di motore principale nei cambiamenti della società di quegli anni finirà forse per spettare alla scienza, intesa non solo come fonte di conoscenza e di progresso tecnologico, ma proprio come chiave di interpretazione della natura dell’uomo. Lo studio della neurobiologia, delle basi evolutive della psicologia, potranno consentire all’uomo una nuova consapevolezza, un’ immagine più veritiera di sé stesso? Niente più che un suggerimento: i libri della Byatt pongono domande più che dare risposte.
Romanzi di idee, se non addirittura romanzi filosofici, tutti i libri di questa quadrilogia hanno trame che non perdono tensione, in cui gli eventi e i personaggi si susseguono, in cui il mondo e la realtà in movimento hanno sempre una parte preponderante. Sempre nitida e lucida la loro prosa. Tutto questo rende la scrittura della Byatt in qualche modo atipica rispetto a quella scrittura cosiddetta “femminile”, rivolta piuttosto all’analisi delle emozioni e di mondi interiori. La ragione è forse contenuta in una frase che Federica Potter dice di Alice, quell’ “Alice attraverso lo specchio” che dà il titolo al suo programma televisivo: “E’ la bambina vittoriana che assembla il folle universo di regole, intenzioni nascoste, sentimenti violenti e incomprensibili, convenzioni degli adulti. Alice e’ un’empirista inglese, non si fa sviare, ingannare o sconcertare. Per quanto si lasci ingigantire o rimpicciolire o trattare da serpente, Alice è sicura di esistere”.
E’ questo, forse, il segreto della nitidezza dei libri di Antonia Byatt: uno sguardo sempre sostenuto da un sottofondo di solido “empirismo inglese”.

Baiocchi Marta
novembre 2007