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Giovanna Perini Folesani
Il soggiorno romano di Peter Scheemakers (1728-1730)
Biblioteca del CURAM. Centro Universitario per la Ricerca Avanzata nella Metodologia storico-artistica, vol. 5
Editore: Leo S.Olschki, 2021, pp, 130
Prezzo: € 28,00

ISBN: 9788822267603
 

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Peter Scheemakers e il suo soggiorno romano

Lo scultore fiammingo Peter Scheemakers e il suo soggiorno romano, fanno da fulcro al finissimo studio, pubblicato dalla Leo S. Olschki, di Giovanna Perini Folesani.
Professore ordinario di storia della critica d’arte, all’Università di Urbino Carlo Bo, la Folesani ha al suo attivo l’insegnamento anche negli Stati Uniti e a Roma Tor Vergata. I suoi principali interessi, vanno dalla letteratura artistica al collezionismo di età moderna, per i quali ha pubblicato gran parte di oltre duecento stampe che portano il suo nome.
Nei risvolti di copertina, questo studio viene considerato ‘libretto’. In realtà è molto di più di un libretto, infatti nelle oltre centoventi pagine viene riportato alla luce un taccuino dello scultore fiammingo attivo in Inghilterra per circa mezzo secolo, dal 1720 al 1771.

Il taccuino comprende una serie di note, appunti del suo soggiorno romano risalente al 1728/1730. Sono le sculture antiche di Palazzo Giustiniani, le statue moderne del Bernini, Algardi e altri scultori barocchi italiani operanti dentro e fuori San Pietro, Santa Maria del Popolo, Santa Maria degli Angeli e altrove, ad interessare in particolar modo Peter Scheemakers (1691 – 1781).
È uno studio mirato alle copie tridimensionali in creta o marmo delle famose opere antiche, riprodotte in scala dallo scultore. Insieme ai suoi amici connazionali, il pittore Pieter van Angellis e lo scultore Laurent Delvaux, arrivò a Roma per la seconda volta. In questo secondo viaggio produsse gli ottanta fogli che sono ora presi in esame dalla Folesani.

Fogli anche bianchi, altri invece con disegni a sanguigna, carboncino, matita o penna su matita, quasi tutti di ambito romano. Un nucleo di disegni di pezzi antichi (o all’antica), come ci tiene a sottolineare l’autrice, presenti a Roma. Ma non solo, perché riguardano anche, statue moderne visibili a San Pietro e alle chiese sopra citate oltre a ponte Sant’Angelo. Opere a volte di Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e dei loro collaboratori.
Il primo disegno del taccuino, raffigura l’angelo che regge la lancia di Longino con la spugna realizzato, su disegno del Bernini, da Antonio Giorgetti, per il ponte di Castel Sant’Angelo.
La Perini Folesani, fa dei paragoni tra il disegno realizzato a sanguigna dello Scheemakers e la statua sul ponte.

Nei disegni, oltre agli angeli delle chiese citate, ci sono quelli del Ciborio della Cappella del Santissimo Sacramento nella Città del Vaticano. A San Pietro passerà dagli altari alle grandi tombe papali. Studi che, lo scultore fiammingo, esegue con vera profonda passione e attenzione al particolare. La stessa attenzione che, l’autrice di questo ricco testo, mette nel corredare lo studio con lunghe e utili note.

I disegni romani dello Scheemakers, secondo la Folesani, sono funzionali alla sua successiva attività professionale londinese. Un approccio da progettista o designer? Una domanda questa che troverà risposte attraverso verifiche con una più ampia campionatura.
Il taccuino, che all’origine, pare, avesse la legatura in pergamena, è costituito da ottanta carte, corrispondenti a centosessanta facciate disponibili e solo trentaquattro sono occupate da disegni.

Attenta lettura per chi lo vorrà.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre