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ECOTIPO L'evasione possibile
 



 


ECOTIPO L'evasione possibile
settembre 1993

I GRAFFITI DI UNA TELA
di Gherardo Lipinschi

Si può improvvisamente decidere di cambiare percorso?
Jeam-Michel Basquiat lo fece un giorno del 1978; scrisse Samo è morto (lo pseudonimo con quale firmava i suoi graffiti metropolitani) e cominciò a dedicarsi ad una pittura meno effimera.
Una pittura per le gallerie e sotto l'incoraggiante guida di Andy Warhol, lasciando inalterata la caratterizzazione di un segno infantile, mescolando figure e scritte, raffigurazioni di sofferenza e di dominio, ma sempre dai tratti tribali e con scorci di una città disgregante. Un nuovo “messia” dell' Art Brut. Dieci anni di iperattività pittorica per essere accomunato a Joplin e a Hendrix nella fine posta sulla punta di un'overdose. A poco meno di trent'anni moriva e dalla fine degli anni '80 ad oggi si sono moltiplicati gli omaggi postumi, interessati a far risalire le quotazioni visto l'attuale crisi del mercato dell'arte contemporanea.
Ultimo fra tutti quello del Museo d'arte contemporanea di Losanna, sino al 7 novembre, per una rilettura dei quadri che negli anni '80 erano ritenuti dei status symbol e che ora appaiono come manifesti della protesta nera, lui, di famiglia benestante, ma figlio di due culture.