CONTEMPORANEA
Arte e Artisti a Roma

Sezione Arte: PITTURA

ANGELO DI BARTOLO

Breve Nota Biografica

Angelo Di Bartolo è nato a Catania nel 1941. Dopo aver concluso i suoi studi all'Istituto d'Arte Statale della sua città, si trasferisce a Roma, dove vince nel 1960 una Borsa di Studio triennale per la Grafica e si iscrive all'Accademia di Belle Arti, dove frequenta i corsi di Scenografia. E' stato Docente di Discipline Pittoriche. Pittore, disegnatore, incisore, ha pubblicato collages, disegni, incisioni su giornali e riviste tra cui Il caffè, La Tribuna, L'Orologio, Identity, Studi Cattolici. Ha esposto le sue opere dal 1959 in Italia, a Catania, Roma, Potenza, Porto S. Giorgio, Civitanova Marche, Catanzaro, Latina, Terni, e all'estero a Sofia e Parigi. Tra le altre, ha esposto al Complesso Monumentale di S. Michele a Ripa e al Mattatoio di Testaccio a Roma. Hanno scritto di lui Domenico Guzzi, Giuseppe Selvaggi, Tony Bonavita, Enzo Bilardello, Alfredo Luzi, Sandra Giannatasio, Elio Mercuri, Luigi Tallarico, Carlo Fabrizio Carli.

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Breve Nota Critica

Si è detto che Di Bartolo non tende ad un esplicito figurativismo. E ciò anche in ragione del fatto che la sua può dirsi un'esperienza in fieri che, proprio perciò, non tollera traguardi. Pittura difficile, scabra, essenziale, non di rado persino ostica, sempre sul crinale ultimo dell'apparenza. [...]
Nè sarà, qui e a tal proposito, accennare alla sicilianità del pittore, nel cui "profondo" non possono non essere i forti contrasti addensati sulla facciata propriamente barocca del Duomo di Catania, città ove Di Bartolo è nato. Solo che tali input ci sembra che risultino, nella qualità del suo far pittura, in qualche misura corretti da una sorta di regola nordica [...]

Domenico Guzzi

Questa evoluzione coloristica, d'altronde, asseconda coerentemente l'assunzione di soggetti e di atmosfere di gusto esotico, ancora una volta offerti dal repertorio della sapienzialità tradizionale. [...] la sapiente ma decisa scansione della composizione, fin qui per lo più affidata a tracciato di tipo segnico, si organizza ora con coerente compiutezza. Le suggestioni esotiche che avevano indelebilmente impressionato l'immaginario del Di Bartolo fanciullo sotto l'aspetto delle testimonianze arabe della sua Sicilia; che avevano poi virato rotta al nord, verso la "Praga magica" di Rodolfo II, l'imperatore alchimista, di Faust e del "Vicolo d'oro"; acquistano adesso la turgidezza e la solarità di un'India più immaginata che reale, più frutto di una operazione mentale che riscontrata su spunti fenomenici.

Carlo Fabrizio Carli

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