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 | CONTEMPORANEA Arte e
                        Artisti a Roma
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                        | Sezione
                        Arte: SCULTURA | ANGELO CECI
Breve
                Nota Biografica
 Angelo Ceci nasce nel 1950 a Zagarolo. Già
                dall'infanzia inizia a giocare componendo insieme
                lame, pezzi di legno, utensili e vecchi oggetti.
                La sua attitudine alla composizione artistica lo
                porta nel tempo a dedicarsi concretamente
                all'arte, esponendo le proprie opere a Roma e in
                Italia.
 
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 Breve
                Nota Critica
 ....... Ho conosciuto Angelo Ceci e ho più volte
                visitato il suo studio nell'assoluta quiete di
                Gallicano. La semplicità del suo contesto
                comunicativo è frutto di un processo
                "estrospettivo", in cui la figurazione
                spaziale muove da lunghi momenti di riflessione.
                L'atto del concepimento, della gestazione e della
                nascita della opera è per Angelo la
                rappresentazione di una realtà universale,
                perché le sue opere testimoniano che è ancora
                possibile parlare un linguaggio universale.
                Attraverso un comune senso di dissacrante
                complicità, di accusa e di sberleffo ci parla
                anche del nostro tempo, dell'uomo, del consumo,
                degli angoli dimenticati, della velocità, dello
                spazio, della pura forma, della tradizione.
                "La tradizione non è un patrimonio che si
                può tranquillamente ereditare; chi vuole
                impossessarsene deve conquistarla con grande
                fatica". Seguendo il pensiero di Thomas S.
                Elliot, Angelo Ceci conquista la tradizione e
                più in generale entra in ogni decennio del XX
                secolo, producendo elementi antropomorfi dai
                precisi e sintetici connotati, in cui la forma
                evade dalla sua rigida identità, aprendola verso
                l'infinito. Il legno e il ferro quali documenti
                di liberazione, perché entrambi dalle enormi
                capacità spaziali, ritrovate da Angelo in
                armonie formali che parlano lingue del nostro
                secolo. Quindi disegnare, assemblare, modellare,
                intagliare, per poi appropriarsi dello spazio in
                un linguaggio universale, in grado di ricucire lo
                strappo. Angelo Ceci, il "ricercatore di
                quiete", ci regala, negli ultimi anni del XX
                secolo, attimi importanti di riflessione e di
                ricongiungimento con il nostro tempo.
 Giuseppe Ametrano
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